Chi siamo

La Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria è l’ufficio periferico del Ministero della Cultura che svolge funzioni di vigilanza e tutela, in tutto il territorio della Liguria, sugli archivi degli enti pubblici e dei privati che siano stati riconosciuti e dichiarati di interesse culturale, curando che siano correttamente gestiti e conservati, e che ne sia consentita la consultazione. La Soprintendenza è impegnata principalmente a tutelare gli archivi per il loro valore storico e culturale, ma mirando a salvaguardare per il futuro anche quello che, essendo a noi contemporaneo, oggi può apparire di interesse effimero o irrilevante, per questo la tutela si estende anche alla gestione dei documenti correnti.

La competenza dell'Istituto si è estesa anche ai beni bibliografici a seguito delle modifiche all'art. 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, introdotte dal D.L. 19 giugno 2015 n. 78. , che ha attribuito alla Soprintendenza le funzioni di tutela sulle biblioteche di enti pubblici e di privati dichiarate di eccezionale interesse culturale, in precedenza esercitate dalle Regioni.

La Soprintendenza archivistica e bibliografica non conserva presso di sé gli archivi o le biblioteche di propria competenza, che rimangono solitamente presso i produttori, proprietari o possessori; sono i soggetti titolari, pubblici o privati, che hanno il diritto di conservare presso di sé e di prendersi cura dei propri documenti e raccolte bibliografiche, e che, contemporaneamente, hanno la responsabilità dell'ordinamento e della corretta conservazione dei propri archivi e della tenuta delle biblioteche, sotto la vigilanza della Soprintendenza archivistica.

L’azione della Soprintendenza è quindi tesa, in larga parte, a fornire supporto tecnico e collaborazione ai proprietari degli archivi e biblioteche, aiutandoli sia ad affrontare situazioni particolari, eccezionali o impreviste (trasferimenti, riorganizzazioni, calamità naturali ecc.), sia ad individuare metodi e soluzioni per la corretta gestione, il riordinamento, la selezione, l’accesso, la consultazione e la valorizzazione. Soprattutto negli enti pubblici, molto spesso la consuetudine quotidiana con i documenti, oggetto e mezzo dell’attività lavorativa, nasconde la complessità e delicatezza di una corretta gestione documentale e fa dimenticare che non solo l’archivio storico, ma ciascun documento – anche quello protocollato oggi, anche quello informatico  – è da considerare bene culturale (art. 10, c. 2., lett. b) D.Lgs. n. 42/2004). Analogamente, le raccolte librarie "delle Regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonchè a ogni altro ente e istituto pubblico", sono beni culturali (art. 10, c. 2, lett. c) D.Lgs. 42/2004).

Altri ambiti di intervento sono connessi, ad esempio, all’individuazione e al riconoscimento di archivi e biblioteche di proprietà privata che, per le loro specifiche caratteristiche, possano essere dichiarati formalmente “bene culturale” ed essere quindi tutelati al pari di quelli di proprietà pubblica; al censimento di specifiche tipologie di archivi e biblioteche, per favorirne la tutela; ad agevolare la consultazione da parte degli studiosi, producendo inventari ed altri strumenti per la consultazione, e rendendo disponibili on line informazioni di vario genere.

seguito dell'intesa stipulata tra l'allora Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la Conferenza episcopale italiana del 18 aprile 2000 (alla quale è stata data esecuzione con DPR n. 189/2000) la Soprintendenza Archivistica per la Liguria collabora inoltre con le istituzioni ecclesiastiche per la tutela e la salvaguardia dei loro archivi e biblioteche (vescovili, capitolari, parrocchiali).

 



Ultima revisione pagina web: 1 aprile 2021